giovedì 8 marzo 2012

C'era una volta Ὀδυσσεύς: bello di fama e di sventura

Ho mangiato per strada la mia caprese dentro il pane che sa di legna, fuoco e cenere. Ho lasciato al mio passaggio migliaia di briciole e di pensieri, ma non sono Pollicino.
Mi piace lavare i piatti e pulire il bagno, la carrozza la uso solo per andare a fare la spesa, per il resto preferisco la zucca e i topini. Le scarpe di cristallo le reputo scomode: non sono Cenerentola.
Se attacco un bottone mi pungo mille volte, e anche quando il mio principe mi bacia, se ho sonno, continuo a dormire. Non sono la bella addormentata.
Alle recite delle elementari imparavo la parte di tutti (per il mio innato talento nel dire minchiate) ma finivo sempre col fare la strega.
A carnevale una volta mi vestirono da Biancaneve: avevo i capelli perfetti per questo personaggio, scuri e a caschetto, ma mia madre mi costrinse ad indossare una parrucca smessa di Moira Orfei, che mi copriva le orecchie e mi causava un fastidioso prurito su tutta la testa. L’assurdo copricapo serviva a non farmi prendere colpi d’aria, e per la stessa ragione, sotto a ogni mio vestito carnascialesco (accuratamente cucito due/tre taglie in più della mia) tenevo vari pigiami! Il risultato era che un giorno sì e un giorno sempre ero raffreddata, con l’otite e febbricitante, perché appena entravo in un luogo chiuso o mi muovevo un po' sudavo... come sudavo!
Simpatizzo per gli animali in quanto tali, odio i padroni che li trasportano sotto l’ascella, sulla spalla, nella borsa e in ridicole carrozzine apposite. Non sono Crudelia Demon.

Però conosco un eroe che non ha corrispondenti fiabeschi, ma mitologici: un novello Ulisse...

Tre volte il fé girar con tutte l'acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com'altrui piacque,

infin che 'l mar fu sovra noi richiuso.


... e quando mi lancia la coda mi arrampico!!!

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