giovedì 19 aprile 2012

Foto d'epoca a colori


È  curioso.
Una ragazza un po’ svampita, che per la fretta e l’incuranza ha abbinato cinque gradazioni differenti di rosso, che ha le scarpe da ginnastica sfibrate perché ultimamente le ha utilizzate troppo (ma non per fare ginnastica) dalle quali si intuisce un calzino giallo, va all’ultima lezione di latino: a suo tempo è stata la sua prima scelta formativa autonoma e costruttiva ed ora questa lingua squisitamente morta - come il cadavere dei surrealisti - è tornata, e ha fatto tornare lei in mezzo a “giovincelli” che con lei hanno in comune solo l’acne, e solo in certi giorni.
Nello stesso giorno, la stessa ragazza, che sta meglio coi capelli corti, ma che su di essi non ha alcun potere decisionale, perché questi hanno vita propria, si reca in segreteria dove è pronta la sua pergamena di laurea, gliela danno subito - come se avesse aspettato già troppo - in una grande busta: è decorata con bei colori; così altre tonalità di rosso, simbolico e no, si aggiungono a quelle precedentemente citate.
La stessa ragazza, che ultimamente è diventata più “soffice” perché il suo ragazzo cucina bene (e tra fidanzati, come tra padrone e cane, si finisce per somigliarsi) e perché la birra serale è una quotidiana irrinunciabile consolazione, sempre nello stesso giorno, si reca presso l’ufficio addetto per farsi fare il passaporto, che non le servirà per un viaggio di piacere, ma che spera piacevole possa diventare…
È curioso come al nord in appena qualche ora si possano concludere così tante cose tra segreteria, posta, uffici pubblici, senza prendersi ferie, malattia, permessi non retribuiti, né portarsi il pranzo al sacco e il thermos col caffè.
È curioso come in tutto questo girare, le uniche parole che la ragazza abbia colto distintamente dai discorsi altrui siano state “niente accade per caso”!

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