mercoledì 16 maggio 2012

Iniziare dalla fine


Alla FINE del nostro girare VOGLIO una libreria!
Sì: chilometri di mensole dove possano trovare collocazione tutti i nostri libri, un posto unico dove finalmente andare a cercare e - DI SICURO - trovare, senza pensare “… dove sarà quel libro? A casa dei tuoi? A casa dei miei? Forse s’è perso durante l’ultimo trasloco”…

Iniziare dalla fine ha i suoi vantaggi.
Dopo il trasferimento nella Ridente avevo perso dimestichezza con la Suadente, con i suoi vicoli rossi e caldi, con i suoi portici dal suolo ondulato, con i sesti acuti, con il transetto abortito che guarda negli occhi la ragione per cui non è potuto crescere, con la “guagliunera” che riempie-colora-rumora-sporca-arricchisce il centro, con le torri, le osterie…
La prima volta che l’avevo vista ne avevo avuto paura: era scura, c’erano gli autobus urbani e strani ragazzi che bevano birra seduti per terra, cacche di cane ovunque, e qualcosa mi turbava, anche perché all'epoca la mia era una tranquilla vita di paese, e andare a trovare mio fratello in quella città era qualcosa di nuovo, e le cose nuove, per quanto belle, mi inquietano sempre.
Dopo sei anni mi ci sono trasferita anch’io, e l’impatto è stato ben diverso perché ero già abituata a stare in città (anche se in una città differente), ero cresciuta e l’ho apprezzata, sì, ma non quanto l’ho apprezzata una volta che l’ho lasciata per una questione di “interesse”, né quanto l’apprezzo ora. Bisognava cominciare dalla fine per riappropriarsi di queste cose, bisognava guardarle con gli occhi di chi sa che deve lasciarle e - a ritroso - ci sono tornata in mezzo.

A leggere un blog si inizia dalla fine: ti avventuri nella lettura dell’ultimo post e se ti piace procedi a ritroso per scoprire di più. Puoi anche fare dei salti, cercare direttamente il primo post per comprendere la genesi, ma normalmente è all’indietro che vai - come un granchio - e diventi amico di chi sta dall’altra parte della tastiera, come te; che ama le parole, come te. "Cantanti senza pubblico" o super-letti e condivisi, con nonne che assomigliano alla tua, pieni dei tuoi stessi “io vorrei… non vorrei… ma se vuoi…”, oppure proprio su un altro pianeta…

Da qualche parte si deve pur cominciare, anche dalla fine, dai ringraziamenti di una tesi, se necessario:

[…] Dopo aver ringraziato tutti coloro che, sotto varie forme, hanno dato il nutrimento alla mia tesi, ringrazio ora, e di vero cuore, coloro che hanno sostentato il mio corpo finora e che, ahimè, continueranno a nutrirlo finché non potrò vivere del mio lavoro: i miei genitori G. e S., che si sono fidati di me non ostacolandomi nello studio e che si sono forzatamente e a malincuore abituati ad avermi lontana e a dare/avere tanto affetto telefonico. Ringrazio mia nonna C., attenta fino all’asfissia al mio ritmo di studio e alla mia media; E., fondatrice (e unica iscritta) del mio fans-club, “orecchio assoluto” dei miei lamenti di varia natura e “fornitrice ufficiale di D.”, mio personalissimo yes man; F. e T., che mi hanno svezzato con odori, sapori, musiche, effetti speciali, calore umano e altre meraviglie bolognesi… N., con la quale abbiamo superato ogni distanza fisica per edificare una variopinta casa di cartone mentale dove ogni mattina ci svegliamo sorridendo e chiacchieriamo sorseggiando caffè.
L., comprensiva e sensibile voce della mia coscienza, buona e decisa colonna sonora e colonna portante dei miei giorni, che con pazienza e amore, tra mille ramanzine, mi hai fatto superare l’inettitudine e l’inquietudine conducendomi per mano fin qui [...] 

Ma, a volte iniziare dalla fine è un errore fatale: si edificano palazzi pieni di tutto, si chiama l’interiors designer (fa più figo di “arredatore di interni”, no?), ma alla prima botta di vento crolla tutto, e l’interiors designer inciampa sul tappeto persiano, si incastra nell’istallazione postmoderna, gli cade in testa il lampadario di Murano e rimane sotto le macerie perché nella foga ci si era dimenticati un dettaglio: le fondamenta.

4 commenti:

  1. E perchè non provare ad iniziare ogni volta dal principio, facendo tesoro delle pregresse esperienze(le fondamenta)? E vivere pienamente ogni nuovo giorno come una nuova fantastica avventura.

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  2. Scusa la maleducazione. MA ho visto che hai il pulsante MIgnolo blu su facebook con il contatore visibile, vorrei fare lo stesso, mi aiuti,
    grazie Rovinatore

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